Multa da 800mila euro a un’azienda Commissione tributaria la annulla

Posted by | luglio 02, 2015 | Senza categoria | No Comments
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PALERMO – La Guardia di Finanza di Palermo nel 2013 aveva contestato alla FLOTT S.p.A. con sede ad Aspra, che lavora nel campo della produzione di acciughe e prodotti della pesca, che un contratto tra la Cooperativa Asprense e l’azienda per le prestazioni di determinati servizi celasse, in effetti, un prestito di mano d’opera, vietato dalla Legge Biagi e, pertanto, definiva il contratto non genuino. L’Azienda aveva subito un controllo dell’Inps due anni prima della verifica della guardia di finanza che non aveva sollevato alcuna irregolarità e in quest’ottica aveva prodotto la documentazione a supporto.
Alla guardia di finanza l’azienda aveva dichiaratamente e con insistenza chiesto di astenersi dal rilievo totalmente e palesemente infondato. L’Agenzia delle Entrate di Palermo ha confermato i rilievi della guardia di finanza reclamando all’azienda imposte e sanzioni per circa 800.000 euro.
I sindacati avevano chiesto udienza al prefetto di Palermo stupiti dal fatto che due organi dello Stato la pensassero così diversamente sullo stesso fatto e che vi era forte pregiudizio per i dipendenti della Cooperativa in un momento di grande crisi occupazionale.
Parallelamente si apriva un procedimento penale per evasione fiscale e fortunatamente non veniva disposto alcun sequestro per equivalente, non essendoci i presupposti di legge. All’azienda non restava altro che ricorrere in Commissione tributaria dando mandato alla difesa tributaria allo ‘Studio Dottori Commercialisti Errante di Palermo, Studio Integrato del network nazionale ACB Group S.p.A.’ e nel contempo interrompeva il contratto di servizi che come effetto immediato vedeva sparire il posto di lavoro per 18 operai e per le loro famiglie.
La Commissione Tributaria di Palermo nell’aprile del 2015 ha annullato l’avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate rilevando che le conclusioni della guardia di finanza appaiono contraddittorie e che la asserita non genuinità del contratto di servizi non appare adeguatamente e sufficientemente provata. Il gip di Palermo ha accolto la richiesta di archiviazione del pm della Procura della Repubblica.